mercoledì 5 giugno 2013

CASO ILVA DI TARANTO!!!

Il trucco infame del governo contro gli operai dell'Ilva e i cittadini di Taranto

E’ tutto finto: lo è il commissariamento, con Enrico Bondi che cambia la casacca di Amministratore delegato affidatagli dai Riva per indossare in corsa quella da Commissario fornitagli dal governo; lo è il sequestro del patrimonio di famiglia – per la verità disposto dalla magistratura con serio imbarazzo dell’esecutivo da sempre preoccupato di salvare i padroni di Taranto – che ora sarà custodito, nel nome del popolo italiano…, dall’ex uomo di Riva; lo è la presunta “confisca” dell’impianto, destinato tuttavia – così recita il decreto – ad essere restituito, al massimo entro tre anni, ai suoi attuali proprietari.
La trombonata del ministro per lo Sviluppo Economico: “Non si può affidare il risanamento a chi ha prodotto il dissesto ambientale” appare allora per quello che è: un “falso ideologico”, una colossale beffa ai danni degli operai dell’Ilva, dei cittadini di Taranto, dell’intero Paese. Ma pretendere da questo ceto politico la dovuta considerazione del bene pubblico, del preminente valore dell’interesse sociale rispetto a quello privato è come chiedere ad un asino di volare.
La Costituzione? Lasciamo perdere. Per chi oggi detiene il potere quello è un vecchio e inservibile arnese, un retaggio dell’”ideologia soviettista”, ereditato da un’epoca particolare, definitivamente tramontata. Non si era espresso così Berlusconi, con diretto riferimento agli articoli 41, 42 e 43 della Carta che osano consentire allo Stato di interferire nei rapporti di proprietà?
All’amalgama politico che ha miscelato le culture di Pd e Pdl, la sola idea dell’esproprio di un padrone responsabile di gravissimi reati contro i lavoratori, i cittadini, l’ambiente, la pubblica amministrazione, deve sembrare una blasfemia.
Che i Riva – sulle cui teste pendono procedimenti penali di enorme entità – possano alla fine tornare in possesso dello stabilimento per ricominciare a fare profitti sulla pelle altrui è invece cosa del tutto normale.
Merita soltanto ricordare che il principale – sebbene non solo – artefice di questo capolavoro è il ministro Flavio Zanonato, un altro esemplare della nuova alba del Partito democratico che sta intestandosi le peggiori nequizie antisociali, in partnership con la destra da tea-party che ci ritroviamo.
Multatuli