martedì 30 aprile 2013

COMUNISTI

Comunisti

La nostra diversità rispetto agli altri è che noi comunisti non rinunciamo a lavorare e a combattere per una radicale trasformazione della società e alla costruzione di una società di liberi ed eguali. Si vorrebbero partiti di sinistra che si limitassero a correggere qualche stortura dell'attuale sistema: noi non siamo quel tipo di partito e non lo saremo mai

martedì 23 aprile 2013

LETTERA APERTA DI PAOLO FERRERO AL MANIFESTO

Ritroviamoci, a partire dall’opposizione

di Paolo Ferrero -
La rielezione di Napolitano a Presidente della Repubblica chiude – nel modo peggiore possibile – la fase che si era aperta dopo le scorse elezioni. Elezioni che avevano posto una richiesta di cambiamento e segnalato un enorme distacco tra il paese e le istituzioni. La coalizione che ha rieletto Napolitano ha deciso di chiudere la porta in faccia a questa domanda di cambiamento e di rinchiudersi nel fortino. È infatti evidente che la rielezione di Napolitano è strettamente intrecciata alla ricostruzione di un governo di grande coalizione che prosegua l’azione del governo Monti e in aggiunta faccia le riforme costituzionali. La violazione dello spirito della Costituzione, avvenuta nella contrattazione tra alcune forze politiche e il Presidente stesso, rappresenta un vulnus democratico di tipo presidenziale finalizzato alla realizzazione di un preciso progetto politico: quello tracciato dai 10 saggi. La sovranità popolare viene così sterilizzata dagli accordi di vertice. In questo passaggio si è frantumato il centrosinistra e il Pd ha mostrato fino in fondo la sua strutturale non volontà di perseguire il cambiamento sociale.
Parallelamente, attorno alla proposta di Rodotà Presidente della Repubblica, abbiamo visto crescere una attenzione nella società – che andava oltre ai confini delle forze politiche proponenti – e che ha assunto in alcuni momenti la forma della mobilitazione sociale. In quelle piazze, che esprimevano rabbia e a volte sgomento, vi era molto di più della sola protesta per il Presidente. Vi era la storia di uomini e donne che vivono la disperazione della precarietà e della insicurezza sociale, che ritengono la “classe politica” responsabile della loro condizione. L’urlo riguardava il Presidente ma le ragioni dell’urlo erano ben più ampie e profonde.
A questa domanda di cambiamento noi dobbiamo rispondere, così come a questo disegno normalizzatore, liberista e autoritario, dobbiamo opporci. Penso che questi due momenti debbano essere uniti e che il tema della costruzione di una soggettività della sinistra, che sia efficace su un terreno come sull’altro, non sia rinviabile. Noi di Rifondazione abbiamo fatto nelle settimane scorse una lettera aperta ai compagni e alle compagne della sinistra proponendo un percorso fondativo democratico e partecipato di un nuovo soggetto della sinistra.
Non mi sfuggono le differenze di accenti e di collocazione politica, voglio però porre una semplicissima domanda: possiamo, a partire dall’opposizione al costituendo governissimo, incontrarci, discutere e ragionare, aprire un percorso di partecipazione dal basso che provi a costruire un dialogo con gli uomini e le donne della sinistra? A me parrebbe una cosa utile, anzi necessaria. La cosa peggiore che potrebbe capitare dopo il disastro dei giorni scorsi e il suicidio del Pd sarebbe il varo a sinistra di diversi progetti “unitari”, in palese competizione tra loro, nell’impossibilità per chi vive sotto i colpi della crisi a capire le differenze e cosa sta succedendo. Conosco a menadito il rosario di differenze che abbiamo ma forse la scomparsa del centrosinistra apre uno spiraglio che sarebbe opportuno utilizzare.
Il Manifesto – 23.04.13

venerdì 19 aprile 2013

1 MAGGIO 2013

IL CIRCOLO COOP INAS CASTRO

ORGANIZZA:

1 MAGGIO 2013
ore 12,30

PRANZO PER LA FESTA DEL LAVORO

Menù contro la crisi

ANTIPASTI:
AFFETTATI MISTI

PRIMI PIATTI:
PENNETTE GAMBERETTI E ZUCCHINE
RISOTTO AGLI ASPARAGI

SECONDI PIATTI:
SPALLA DI MAIALE CON PATATE AL FORNO
POLLO ALLA CACCIATORA

FORMAGELLA

1/4 DI VINO E 1/2 ACQUA MINERALE

CAFFE'

15,00 EURO

Per prenotazioni entro il giorno 29 aprile presso il banconiere
tel. 035961196 / 3299805124

lunedì 15 aprile 2013

DIBATTITO: MERCOLEDI 17 APRILE

IL GRUPPO SINISTRA PACE E LAVORO DI DARFO
ORGANIZZA UN'ASSEMBLEA PUBBLICA

MERCOLEDI 17 APRILE ORE 20:30

PRESSO LA TRATTORIA LAURO
PIAZZA DONATORI DI SANGUE A DARFO

QUALE FUTURO PER LA SINISTRA?

INTERVERRANNO PER LA RIVISTA PROGETTO E LAVORO:
MATTEO GADDI E LUIGI VINCI

mercoledì 10 aprile 2013

PER UN NUOVO SOGGETTO POLITICO UNITARIO A SINISTRA

SINISTRA

«Per un nuovo soggetto politico unitario, antiliberista e autonomo dal centro sinistra»

La direzione nazionale di Rifondazione comunista, riunitasi oggi, invia una lettera aperta a tutta la sinistra, nella quale, spiega Paolo Ferrero, «proponiamo di lavorare per costruire un soggetto politico unitario della sinistra. A differenza di quanto avvenuto in passato, proponiamo di abbandonare completamente la strada degli accordi di vertice e di dar vita ad un processo fondativo basato sul principio democratico e partecipato di una testa un voto. Riteniamo - spiega ancora il segretario del Prc - infatti, autocriticamente rispetto alle esperienze passate, come Rivoluzione Civile, che solo un processo che parta dal basso in forme democratiche possa dar vita anche in Italia ad una sinistra degna di questo nome"».
Ecco il testo della lettera aperta alle compagne e ai compagni della sinistra:
Care compagne e compagni, le frammentazioni e la divisione della sinistra italiana sono l'esito della radicale sconfitta sociale e politica degli ultimi decenni, ma anche dei nostri errori soggettivi.
La ristrutturazione capitalistica prima e la crisi economica poi hanno causato un'impressionante regressione delle condizioni di vita delle persone, una crisi sociale che - al contrario di quanto accade in altri paesi europei e nonostante l'aggressione a diritti fondamentali conquistati in un secolo di lotte - non ha prodotto un conflitto sociale adeguato alla fase, anzi, si è determinata una vera e propria eclissi delle organizzazioni di massa. Solitudine, isolamento e un profondo sentimento di impotenza delle lotte difensive costrette a manifestarsi nelle forme più estreme, ne sono la conseguenza.
La medesima ristrutturazione ha investito il sistema politico-istituzionale: l'introduzione del sistema maggioritario e del bipolarismo ha condannato le forze e le culture di sinistra, a dover scegliere ad ogni appuntamento elettorale tra l'impotenza dentro il centrosinistra egemonizzato dal pensiero neoliberista e la testimonianza ininfluente all'opposizione, in un processo di continua erosione della propria credibilità.  Per altro verso i tentativi di riaggregazione che in questi anni abbiamo insistito a promuovere sono stati viziati da limiti soggettivi relativi alla natura stessa dei processi unitari messi in campo. Non si può costruire l'unità a partire da accordi di vertice fra organizzazioni ed aggregazioni che nel corso del tempo si sono divise, senza percorsi reali di condivisione democratica e partecipata di contenuti e priorità. Non si può costruire l'unità solo sulla base delle scadenze elettorali e meno ancora con l'unico obiettivo di superare quorum e sbarramenti con liste improvvisate ed espressione di equilibri incomprensibili ai più. Non si può costruire l'unità sulla base di pregiudiziali ideologiche od organizzative tese a pretendere scioglimenti, abiure ed ulteriori divisioni nelle già troppe organizzazioni esistenti.  Riteniamo sia necessario fare un salto di qualità che non ripeta gli errori del passato.
Per questi motivi la Direzione del PRC ritiene - autocriticamente e conscia dei propri limiti e della propria non autosufficienza - di offrire ad una libera discussione, non predefinita negli esisti, alcune idee che ritiene utili per poter determinare il salto di qualità che tutte e tutti sentono necessario. 
1.      sarebbe necessario avviare un processo fondativo di un soggetto politico unitario della sinistra sulla base della costruzione di una piattaforma antiliberista che delinei l'uscita a sinistra dalla crisi, che si connoti per l'autonomia e l'alterità rispetto al centrosinistra, per l'esplicito collegamento con tutto il sindacalismo di classe e i movimenti di trasformazione,  per il riferimento in Europa alla Sinistra Europea e al GUE.
2.      sarebbe importante che tale soggetto assumesse come centrale una piattaforma per la ricostruzione della sovranità popolare e la rifondazione democratica di ogni ambito della vita sociale e politica. Dalla democrazia nei luoghi di lavoro, allo sviluppo della democrazia partecipativa e diretta, alla ripresa di un'iniziativa costante per il sistema proporzionale sul terreno della democrazia rappresentativa.
3.      è indispensabile che il processo di costruzione di tale soggetto, non avvenga in modo  verticista e pattizio ma attraverso il coinvolgimento democratico e partecipato di tutte le persone concordi con gli obiettivi unitari, sulla base del principio una testa un voto. Che il soggetto unitario abbia piena titolarità sulla rappresentanza elettorale. Che le forze organizzate, locali e nazionali, che scelgano di attivarsi per il processo unitario senza sciogliersi, si impegnino a non esercitare vincoli di mandato ed a garantire la libera scelta individuale nell'adesione al nuovo soggetto politico da parte dei propri iscritti e iscritte.
E' questa la proposta che mettiamo a disposizione del confronto a sinistra, nella convinzione che il popolo della sinistra debba e possa  costruire un nuovo soggetto politico unitario per la lotta, la partecipazione, la trasformazione.
in data:10/04/2013

lunedì 8 aprile 2013

ATTIVO DEI CIRCOLI - VENERDI 12 APRILE 2013


Care compagne e compagni

L’ennesima sconfitta elettorale subita dal nostro partito all’interno della lista Rivoluzione Civile, ha provocato inevitabilmente fra i compagni una serie di dubbi relativi all’efficacia della linea e della condotta politica del PRC. Ci si aspettava infatti che, nonostante le incertezze o i dubbi manifestatisi al momento della adesione alla coalizione, un qualche risultato positivo si potesse ottenere, magari con la presenza di alcuni nostri compagni in parlamento. Invece il negativo ed inatteso esito del risultato elettorale ha generato una serie di discussioni e polemiche che si sono estese a partire dalla nostra presenza in una lista civica fino ad arrivare alla messa in discussione sia del progetto politico del partito sia della linea politica fin qui adottata dalla segreteria.
Tenuto conto del fatto che la Direzione del partito- sotto la spinta di richieste chiarificatrici da parte dei territori- ha deciso di convocare un congresso straordinario per Novembre, riteniamo opportuno organizzare un attivo di circolo per approfondire le tematiche che riguardano non solo la vita interna del partito, ma anche le scelte e le modalità politiche da promuovere per  rivitalizzare la nostra organizzazione.
Il momento è particolarmente grave, dato che è in gioco non solo l’esistenza stessa del PRC , ma anche la possibilità della presenza di una sinistra alternativa nel Paese.
Per questo chiediamo la tua presenza e il tuo contributo alla discussione dei temi prima esposti  nell’attivo dei compagni iscritti e simpatizzanti che si terrà

VENERDI’ 12 APRILE alle ore 20,30
presso il circolo di Castro in via Rocca 6

Saranno presenti compagni delle segreterie provinciali di Bergamo e Brescia


Circolo Alto Sebino e ValleCamonica

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL SINDACATO

Riemersa per un istante dallo stato di sconfortante passività che ha ridotto alla paralisi il più grande e (un tempo ormai lontano) prestigioso sindacato italiano, Susanna Camusso è riuscita a consegnare a Paolo Griseri (la Repubblica) due “pillole” di inaudita saggezza: trovare un miliardo per rifinanziare la cassa integrazione “in deroga” e varare una legislazione premiale per le aziende che assumono. Tutto qui? Sì, tutto qui. A questo si riduce il pensiero – dell’azione si è persa ogni pur labile traccia - della segretaria della Cgil. Che ora brancola nel buio, avendo smarrito ogni autonomia, ogni profilo progettuale, ogni strategia rivendicativa degna di tal nome, per investire tutto sulle fortune elettorali e politiche del Partito democratico. Il quale, da parte sua, non ha mai superato le Colonne d’Ercole dei patti europei, quelli che subordinano gli interventi sociali e gli investimenti per lo sviluppo ai vincoli di bilancio alle politiche di austerity imposte dalla Trojka.
Non è mai avvenuto, neppure negli anni più duri della storia repubblicana, che i lavoratori avvertissero un senso di abbandono così totale, che un sindacato in disarmo li lasciasse soli ad affrontare, ciascuno per sé, il dramma della disoccupazione e una condizione esistenziale per tanti e tante prossima alla disperazione.
Giuseppe Bargarella, operaio edile di Trapani, disoccupato da due anni, si è suicidato un mese fa. Aveva lasciato fra le pagine di una copia della Costituzione questo biglietto di addio: “L’articolo 1 della costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro; e allora perché lo Stato non mi aiuta a trovare lavoro? Perché non mi toglie da questo stato di disoccupazione? Perché non mi restituisce la mia dignità? E allora, se non lo fa lo Stato, lo debbo fare io”. Alla stessa, tragica determinazione sono giunti, qualche giorno fa, gli anziani coniugi di Civitanova Marche, sopraffatti dalla vergogna per una condizione di indigenza a cui non riuscivano più ad opporre rimedio.
Soli: così si trovano tutti i lavoratori e le lavoratrici di un’Italia che trabocca di ricchezza privata, di opulenza e di spreco, avidamente concentrati nella parte alta della piramide sociale.
Se neppure questi fatti riescono più a scuotere le coscienze anestetizzate di apparati sindacali imbalsamati e preda di una irreversibile degenerazione burocratica, vuol dire che è giunto il momento di ricominciare dalla base e impegnare lì ogni sforzo di ricostruzione di un sindacalismo di classe, di una linea rivendicativa e contrattuale, di una propensione alla lotta di cui il mondo del lavoro è da troppo tempo orbo.
Dino Greco