Il Pd decide di salvare Alfano… e distruggere se stesso

Quella del Pd è in definitiva una resa senza condizioni, grave e clamorosa, ancorché prevedibile, almeno da parte di chi abbia seguito con attenzione critica il progressivo perdersi di questo partito. Una resa destinata ad aprire fratture forse insanabili nel gruppo dirigente, soprattutto in quello allargato, e voragini di consenso nell’elettorato più esigente.
La botte ruzzola veloce verso valle e a questo punto torna, inquietante, l’interrogativo su ciò che il Pd farà quando e se, il 30 luglio, la Corte di Cassazione dovesse confermare l’esito dei precedenti gradi di giudizio del processo Mediaset e rendere definitiva la condanna di Berlusconi all’interdizione dai pubblici uffici. Se il Senato, con il voto determinante dei Democratici, dovesse neutralizzare gli effetti di quella sentenza, il Paese precipiterebbe in un conflitto fra poteri e in una crisi democratica senza precedenti, dove tutto, davvero tutto, diventerebbe possibile.
Mentre la politica dà questa oscena prova di sé, apprendiamo dell’arresto di Salvatore Ligresti (e dell’intera sua famiglia), l’uomo che giunse al vertice del “salotto buono” del capitalismo italiano (“colà dove si puote ciò che si vuole…”) con l’accusa di falso in bilancio e manipolazione del mercato. In realtà è la crem de la crem del potere economico e finanziario a mostrare il guasto profondo che innerva i rapporti sociali nel nostro Paese. Fate mente locale: Fondiaria, Monte dei Paschi, Eni, Finmeccanica, Pirelli, Fiat (vale a dire il gotha dell’industria e della finanza nazionale) incrociano sistematicamente con la giustizia. Si squaderna così davanti al Paese quel “sovversivismo delle classi dominanti” che costituisce un filo nero che attraversa la storia d’Italia e che sta trascinando il Belpaese al fallimento sociale, politico e democratico.
La politica - attraverso gli schieramenti che oggi solidalmente siedono in plancia di comando e dove “una mano lava l’altra” - si abbevera a quella fonte corrotta e malata.
Nessuna sorpresa che le cose siano giunte sino a questo punto.
Dino Greco
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