giovedì 5 febbraio 2015

Editoriale del sito di Sinistra Anticapitalista


Grecia, no ai ricatti della BCE

 

Posted on 5 febbraio 2015 
Non ingannino i sorrisi, le strette di mano, gli abbracci dei responsabili politici ed economici dell’Unione europea nell’incontrare i massimi esponenti del governo greco di Syriza, Tsipras e Varufakis. Dietro i loro gesti e alcune dichiarazioni apparentemente amichevoli e di disponibilità, si maschera l’ipocrisia e la loro ferocia di sempre, quella che da anni guida la loro azione di massacro sociale in tutta Europa; in particolare contro il popolo greco, preso come cavia nell’esercizio di queste politiche ultraliberiste. 
Il loro obiettivo, dopo il trionfo elettorale di Syriza, è di bloccare l’azione del governo di Atene, di portarlo in un cul de sac, di svilirne rapidamente l’ azione e di impedire che l’esempio greco sia contagioso in Europa. Per raggiungere questo scopo utilizzeranno tutti i mezzi che gli iniqui trattati europei mettono a loro disposizione, tutti i ricatti possibili a partire naturalmente dall’enorme bisogno di liquidità del governo di Tsipras per far fronte alle gestione corrente dell’economia e alle scadenze finanziarie che incombono.
Non è un caso che dopo l’incontro di Tsipras con Draghi, presentato dai media come positivo, è arrivata a distanza di poche ore la doccia fredda, o per meglio dire la coltellata alla schiena della stessa BCE che ha tolto alle banche greche la possibilità di accedere alle aste di liquidità fornendo come garanzia i titoli di stato, una deroga che era stata introdotta nel 2010.
”Il Consiglio direttivo ha deciso di rimuovere la deroga sugli strumenti di debito quotati emessi o garantiti dalla repubblica ellenica” è il freddo comunicato della banca centrale. E Draghi perché non ci fossero dubbi ha aggiunto “Non è possibile presumere la conclusione positiva del programma greco”. Invece di andare incontro alle richieste del governo greco, la BCE lo prende per il collo (le cravatte regalate non sono altro che cappi) puntando a restringere ancora il suo margine di azione; ecco la risposta della Troika alla richiesta di Tsipras di “superare la Troika” che così tanti danni ha fatto in questi anni.
Tsipras e Varoufakis si muovono in un labirinto di nuovi presunti falsi amici e di ipocrite pacche sulle spalle; i loro margini di azione sono ristrettissimi e loro stanno cercando di attivare tutte le iniziative diplomatiche e politiche possibili per manovrare in un contesto così difficile, cercando di prendere tempo e di non dover fronteggiare subito il precipitare della situazione finanziaria.
Il popolo greco e il nuovo governo che si è dato ce la possono fare solo se crescerà una nuova e più forte mobilitazione popolare per sconfiggere i ricatti di chi vuole strangolare sul nascere l’esperienza greca e spegnere le speranze antiausterità che stanno nascendo in molti paesi. Ce la possono fare solo se in tutta Europa si sviluppa un forte movimento di solidarietà, un movimento che rigetti il ricatto del debito, che contrasti le politiche di austerità, che combatta cioè la guerra sociale che le classi dominanti hanno scatenato contro i loro popoli utilizzando il grimaldello e il pretesto del debito (su cui ogni giorno incassano le rendite finanziarie) per distruggere i diritti e lo stato sociale.

Nessun commento:

Posta un commento