POLITICA
Attorno alla proposta del Partito della Sinistra Europea
di candidare Alexis Tsipras a Presidente della Commissione Europea, si
sta determinando in Italia una certa attenzione con autorevoli prese di
posizione pubbliche e diverse iniziative a sostegno. Anche tra altri
partiti a sinistra del PD, oltre a Rifondazione Comunista che fa parte
del Partito della Sinistra Europea, pare aprirsi una discussione
sull’opportunità di appoggiare Tsipras.
Si tratta di un fatto molto positivo, reso possibile dal fatto che
l’esperienza greca di Syriza e il ruolo svolto da Tsipras sono
unanimemente considerati un punto di riferimento nel variegato mondo
della sinistra antiliberista italiana. La Grecia è il paese in cui più
devastante è stato l’impatto delle politiche europee, ma soprattutto
quello in cui la sinistra radicale è riuscita a costruire un’alternativa
politica alle forze neoliberiste.
Rifondazione non solo è stata a livello europeo tra i promotori
della candidatura di Tsipras ma già da mesi, dentro il suo percorso
congressuale, ha espresso un convinto orientamento a favore della
costruzione in Italia di una lista unitaria della sinistra antiliberista
a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras.
Riteniamo che proprio dall’esperienza di Syriza si possa trarre
un’utile lezione per superare idiosincrasie, diffidenze, veti
incrociati, contrapposizioni sterili che hanno finora impedito di
superare la frantumazione che contraddistingue negativamente la sinistra
antiliberista in Italia. Non ci interessa rivendicare primogeniture né
consumare energie in manovre egemoniche inutili. Noi riteniamo
prioritario lavorare per unire tutti quelli che si oppongono alle
politiche di austerity sulla base del rispetto per le storie, le
culture, le esperienze organizzative differenti.
Con questo spirito segnalo che il tempo a disposizione non è molto e
che, ad oggi, tutti i soggetti che si sono mossi con l’intento di
costruire una lista in appoggio a Tsipras, lo hanno fatto
separatamente. Vi sono tante e meritorie iniziative ma non vi è dialogo
tra loro e questo rende assai complicato costruire una lista per le
elezioni, raccogliere le firme necessarie per presentarle, e così via.
Ad oggi vi sono cioè tanti spazi “privati” che condividono lo stesso
obiettivo ma non vi è ancora uno spazio pubblico.
Per superare questa situazione è indispensabile avviare un processo unitario condiviso, pubblico, democratico e partecipato.
Noi proponiamo di costruire questo spazio pubblico e a partire da
questo una lista unitaria su pochi presupposti comuni e chiedendo a
tutti di rinunciare a steccati identitari e a logiche escludenti.
E’ evidente che l’appoggio a Tsipras non può che accompagnarsi alla
scelta del GUE – Gruppo Unitario della Sinistra - come riferimento nel
parlamento europeo, cioè al gruppo assai plurale che raccoglie tutte le
forze di sinistra ed ecologiste che si sono opposte in modo chiaro alle
politiche di austerità portate avanti da socialisti, popolari e
liberali.
La lista dovrebbe caratterizzarsi come la lista di tutti coloro che
si oppongono alle politiche di austerità a livello nazionale ed europeo
e provare a dare voce a tutto ciò che si muove a sinistra e nei
movimenti sul piano sociale, culturale e politico. Le differenti
posizioni che vi sono in Italia sono presenti all’interno di Syriza come
di tutte le altre aggregazioni della Sinistra Europea ma altrove non
impediscono di ritrovarsi insieme in una comune battaglia.
Si possono condividere facilmente criteri che garantiscano un
profilo innovativo per la formazione delle liste in modo da evitare che
un progetto politico possa apparire come un mero tentativo di
ricollocazione di ex-parlamentari alla ricerca di un seggio e al tempo
stesso garantendo la pari dignità di tutte le biografie e i percorsi
personali di partito e/o di movimento. Per sgombrare il campo: per noi
non ci sono problemi a convenire su un criterio per esempio di
esclusione dalle liste di compagni o compagne che abbiano ricoperto
negli ultimi dieci anni incarichi parlamentari o di governo.
Quello che ci preme è che questo processo sia democratico e
partecipato, basato su un coinvolgimento effettivo di tutti e tutte
coloro che sono interessati a dar vita alla lista.
E’ tanto difficile provarci?
Paolo Ferrero
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