POLITICA
L'altra Europa con Tsipras, presentati simbolo e candidati
In una sala dell'Associazione stampa romana Barbara Spinelli ufficializza la lista che rimette insieme partiti di sinistra e società civile. Tra le polemiche il ritiro di Andrea Camilleri. Otto i candidati e le candidate di Rifondazione comunista.
Non è stato facile neanche questa volta ed è ancora
incerto al massimo l'esito elettorale per le prossime europee. Ma anche
per questo importante appuntamento la sinistra d'alternativa, quella
che per intenderci non vuole un'Europa fatta così come è ora, è riuscita
a presentare una propria lista autonoma dal Pd e dai partiti socialisti
europei che poco hanno fatto per cambiare una politica sdraiata sulle
banche e sulla finanza. Poche ora fa presso la sede di Piazza della
Torretta dell'Associazione stampa romana i promotori della lista
“L'altra Europa con Tsipras” hanno presentato ufficialmente il proprio
simbolo e le 73 candidature, 37 maschili e 36 femminili. Tutto è
maturato in questi ultimi mesi. Sei nomi noti nel mondo della cultura
italiana, Andrea Camilleri, Barbara Spinelli, Marco Revelli, Paolo
Flores d'Arcais, Luciano Gallino e Guido Viale lanciavano un appello per
la realizzazione di una lista per le europee che sostenesse la
candidatura alla presidenza della Commissione europea di Alexis Tsipras,
leader di Syriza, il principale partito greco nato grazie all'alleanza
delle forze della sinistra d'alternativa di quel Paese ad eccezione dei
comunisti del Kke. Un simbolo della società civile, autonoma dai partiti
ma che non li escludesse. Così, dopo anni di litigi e di
incomunicabilità, anche Sel, Rifondazione comunista e il Pdci si sono
ritrovati insieme, presentando alcuni loro candidati. Tra questi Fabio
Amato, membro della segreteria e responsabile esteri del Prc, Eleonora
Forenza, anch'essa della segreteria del partito diretto da Ferrero. Tra i
nomi di spicco, Curzio Maltese, Giuliana Sgrena, Adriano Prosperi,
Piergiovanni Alleva, Moni Ovadia, Barbara Spinelli, Loredana Lipperini,
Lorella Zanardo, Sandro Medici, Ermanno Rea. Dopo l'introduzione di
Massimo Torelli, esponente di Alba, ha preso la parola l'editorialista
di Repubblica, che con la sua decisione aveva mandato su tutte le furie
Eugenio Scalfari e il presidente Napolitano. "Io penso che ognuno deve
fare quello che sa - ha detto nel corso della conferenza stampa, - e io
mi esercito nella scrittura, nello smascherare le falsità che vengono
dette in politica. Questa cosa, bene o male, la faccio da decenni. So
fare solo questo. Non so fare politica. Ma a un certo punto ho pensato
che questa idea di Europa e queste idee dovevo usarle in modo diverso,
non per cominciare un altro mestiere, ma per metterci la faccia,
testimoniando con questo impegno diretto il mio appoggio e la mia
adesione alla battaglia che vogliamo fare". La figlia del grande
Altiero, tra gli ideatori del “Manifesto di Ventotene”, che metteva le
basi per un'Europa unita, federalista, giusta e democratica, ha anche
annunciato che, in caso di elezione, avrebbe fatto un passo indietro per
lasciare il posto a chi ha appunto maggiore dimestichezza con la
politica. La stessa cosa avrebbe dovuto fare anche lo scrittore Andrea
Camilleri, senz'altro il più conosciuto tra i fautori della lista. Ma
l'ideatore del commissario Montalbano si è tirato indietro all'ultimo
momento, coinvolto come è stato in una querelle tra D'Arcais, suo
sostenitore ma anche fautore della candidatura di Sonia Alfano,
osteggiata dagli altri quattro firmatari perché già eurodeputata e
dunque non candidabile per le regole che erano state stabilite, e
contrario alla presenza tra i candidati di Luca Casarini per i
precedenti penali legati a reati di carattere sociale commessi
quando era leader dei no-global. Una storia che ha convinto alla fine il
romanziere siciliano a tirarsi indietro. Peccato. Resta almeno la
speranza, come ha auspicato Barbara Spinelli, di un suo sostegno
comunque alla lista, e, naturalmente, di un successo che metta la parola
fine al declino della sinistra d'alternativa in Italia e apra la strada
anche nel nostro Paese ad un pensiero europeista democratico e di
sinistra. Un po' come avrebbero voluto Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e
Eugenio Colorni.
Questo il commento di Paolo Ferrero, segretario del Prc: «Rifondazione Comunista sostiene convintamente la lista Tsipras, che riapre una speranza in Italia ed in Europa. La speranza di rovesciare quelle politiche di austerità che favoriscono gli speculatori e di mettere al centro i bisogni dei cittadini a partire dalla piena occupazione. Con questa lista ci proponiamo di superare la falsa contrapposizione tra europeisti ed antieuropeisti: il problema è uscire dalle politiche di austerità rivoltando l’Europa come un calzino, mettendo al centro l’occupazione e la giustizia sociale. Per questo il riferimento a Tsipras, il leader dell’opposizione di sinistra che in Grecia si batte contro i diktat della Merkel e della troika: perché vogliamo un’altra Europa».
Questo il commento di Paolo Ferrero, segretario del Prc: «Rifondazione Comunista sostiene convintamente la lista Tsipras, che riapre una speranza in Italia ed in Europa. La speranza di rovesciare quelle politiche di austerità che favoriscono gli speculatori e di mettere al centro i bisogni dei cittadini a partire dalla piena occupazione. Con questa lista ci proponiamo di superare la falsa contrapposizione tra europeisti ed antieuropeisti: il problema è uscire dalle politiche di austerità rivoltando l’Europa come un calzino, mettendo al centro l’occupazione e la giustizia sociale. Per questo il riferimento a Tsipras, il leader dell’opposizione di sinistra che in Grecia si batte contro i diktat della Merkel e della troika: perché vogliamo un’altra Europa».
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